-Buongiorno ragazzi, voglio proporvi una domanda la cui risposta sembrerebbe scontata, ma non lo è: che significa essere MASCHIO o essere FEMMINA?
– Maschi e femmine hanno delle differenze fisiche, ma sono comunque uguali …
-Quindi volete dire che non c’è alcuna differenza tra maschi e femmine? Io penso che siano diversi, del resto c’è una diversità anche nei loro comportamenti …
–Ma vedi che ci sono ragazzi che fanno le stesse cose delle ragazze: ad esempio giocano tutte e due alla play, o anche a pallone che dicono sia un gioco da maschi …
-Beh avete visto qualche volta un ragazzo che si trucca o che gioca con le bambole? Sì, ce ne sarà qualcuno, ma in genere questi sono giochi da femmine ….
–Sì è vero, in genere le ragazze fanno le stesse cose ed i ragazzi pure; però è anche vero che una ragazza può fare le cose che fa un ragazzo e viceversa ….
-Ok. Voglio raccontarvi una storia. La storia di un paese dove tutti gli specchi che sono nelle case sono opachi. Uno si specchia ma non vede nulla. Immaginate che io voglia sapere se sono maschio o femmina, mi specchio, non vedo nulla: come faccio a saperlo?
–Pensi a come ti senti dentro: puoi sentirti maschio o femmina …
-Quindi non basta il corpo per decidere se sono maschio o femmina, ma anche come mi sento dentro?
–Certamente, e poi può essere utile anche vedere che comportamenti hai per dire se è maschio o femmina …
-I comportamenti e come è fatto il mio corpo sono, infatti, ciò che vedono gli altri in questo paese in cui gli specchi non funzionano, e sulla scorta di queste osservazioni mi dicono se sono maschio o femmina.
–E’ vero, io per dire se sono maschio a femmina in un posto dove gli specchi non funzionano devo basarmi su come mi sento dentro, gli altri, invece, rispondono subito a partire dal mio corpo e dai miei comportamenti che possono vedere.
-Secondo voi chi ha deciso che certi comportamenti sono da maschio e altri sono da femmina?
–La società …
-Mi fate un elenco di comportamenti che la società considera da maschio e quelli da femmina?
–E’ da femmina giocare con le bambole, truccarsi, farsi le unghie, indossare scarpe con i tacchi e portare la borsetta, fare shopping, disegnare, andare a danza; è da maschio giocare ai videogiochi, giocare al calcio, giocare con le macchinine, ascoltare musica rock, ….
-Cos’hanno in comune i comportamenti che la società considera da maschi e quelli che vengono considerati da femmina?
–Questi comportamenti non dovrebbero essere considerati gli uni più importanti degli altri … e rimane il fatto che come una ragazza può giocare al calcio, anche un ragazzo può fare danza …
-Indubbiamente, ma è anche vero che se un ragazzo si truccasse o indossasse le scarpe con i tacchi alti voi come reagireste? A questo proposito voglio riprendere il racconto del paese degli specchi opachi.
–Perché cosa è successo?
-Un bel giorno un ragazzo messosi davanti allo specchio – che non rifletteva la sua immagine – per sapere se era maschio o femmina, scelse di affidarsi a come si sentiva dentro: si sentiva femmina; gli altri che lo vedevano dall’esterno dicevano che era maschio. Questi amici, allora, cominciarono a prenderlo in giro e anche ad emarginarlo. Lui, pur di essere accettato dagli amici, decise di mettere da parte quello che sentiva di esser dentro. Secondo voi ha fatto bene?
–No, si deve essere sempre come ci si sente dentro e non essere quello che vogliono gli altri.
-Ragazzi, voglio concludere questa chiacchierata con voi con una domanda.
–Sentiamo
-Sicuramente avrete visto qualche lumaca. Sapete che le lumache quando devono fare le lumachine si accoppiano. Ma dopo la cosa strana è che le due lumache che si sono accoppiate fanno ambedue le uova da cui nasceranno le piccole lumache. In questo caso come facciamo a dire chi è il maschio e chi è la femmina?
–E’ un po’ difficile rispondere …
-Infatti, ma rimanete con questa difficoltà perché vi stimolerà a ricercare ulteriormente le risposte … il bello della filosofia (e noi oggi abbiamo fatto un dialogo filosofico su una questione molto importante di cui hanno scritto filosofe come Simone de Beauvoir o Luce Irigaray) è che non ha mai una risposta definitiva …
(dialogo svoltosi questa mattina tra me e un gruppo di ragazze/i di 11 anni alunne/i della prof.ssa Stefania Poveromo)
“Essere donna costituisce un ‘fatto naturale’ oppure è ‘naturalità’ costituita attraverso atti performativi che producono il corpo attraverso le categorie di sesso? ” (Judith Butler, Questioni di genere)