Tratturo Regio Castel di Sangro – Lucera: da Motta Montecorvino (41.50739, 15.11284) a Lucera (41.50594, 15.33413)
Lunghezza del percorso km 23; guadagno/perdita in elevazione 355 / – 800 metri; quota massima: 657 metri, quota minima 157 metri.
22 ottobre. Il Tratturo scende da Motta Montecorvino verso il fondovalle; passa sotto il viadotto della statale 17 e dopo aver attraversato su un ponticello il torrente Radicosa, segue il corso del torrente Fara Cacciafumo. Il camminamento avviene tra sterrate e strisce asfaltate che costeggiano campi coltivati.
In prossimità della confluenza tra il Fara Cacciafumo e il Fara di Volturino, il tracciato tratturale devia a destra verso le Coppe Sabatella fino al guado del torrente Salsola; oltrepassatolo si apre la grande piana di Bombacino dove individuo un cippo tratturale ben conservato. Dopo una breve salita verso masseria Bombacino il tratturo procede per circa 3 km verso est per ripiegare verso sud in prossimità di masseria Curiale. Aggirata Lucera, in località Posta del Colle – a circa 6 km dal centro città – il Tratturo si immette su quello che proviene da Foggia diretto a Celano.
Credo che oggi il tratturo possa avere una seconda vita. Morto l’uso legato al pastoralismo tradizionale, il tratturo può rivivere con la pratica di un turismo responsabile e con quella della riscoperta delle radici identitarie di una comunità. Mobilità dolce, turismo enogastronomico ed esperienziale, vacanze improntate alla sostenibilità ambientale e al benessere, sono tutti efficacemente riarticolabili nello spazio tratturale. Il turismo dei cammini, centrati sulle strade della fede, dei pellegrinaggi, dei percorsi storici-letterari, può arricchirsi di un nuovo ed interessante ambito di intervento e valorizzazione: una rete che seppure pesantemente danneggiata ed erosa, rappresenta un valore patrimoniale, paesaggistico non trascurabile che dovrebbe imporre alle istituzioni e alle comunità una consapevole ed accurata attività di cura e salvaguardia.
(precedente – tratturo 8 (fine) – inizio)
“È evidente come la rete dei tratturi del Sud Italia, che interessa ben 5 regioni, e la presenza della maggior parte di essi sul territorio pugliese costituisca una grande opportunità per lo sviluppo dei luoghi interessati. La rete tratturale ha in sè una serie di potenzialità che possono essere notevolmente amplificate se inserite all’interno di una strategia di valorizzazione multilivello, che si basi su una visione integrata per lo sviluppo di tutti gli aspetti relazionati con il sistema tratturale. In particolare, gli aspetti generali che si stanno considerando nella strategia regionale di valorizzazione sono: a) l’importanza dei tratturi come elementi chiave delle reti ecologiche, in quanto agiscono – o hanno il potenziale di agire – come corridoi ecologici di connessione tra aree naturali protette, i siti di interesse comunitario e gli spazi verdi urbani; b) il valore della distribuzione territoriale dei tratturi che costituisce una rete di connessioni tra luoghi di elevato valore paesaggistico e culturale e si presenta come sistema alternativo alla rete viaria consolidata, rappresentando un significativo potenziale per lo sviluppo di sistemi alternativi di mobilitá dolce che siano anche utili per la diffusione di pratiche di turismo sostenibile, in particolare legato alla fruizione di cammini e sentieri naturalistici; c) la preziosa presenza dei segni e delle testimonianze della transumanza, che, pur essendo quasi del tutto scomparsa, è riflessa ancora oggi nell’identità dei luoghi e dei territori attraversati dai tratturi, da valorizzare in chiave contemporanea in quanto patrimonio immateriale il cui valore è stato universalmente riconosciuto; d) il potenziale presente nella proprietà demaniale delle aree armentizie, che rappresentano di fatto un bene comune che può essere offerto quale campo di sperimentazione di pratiche agricole innovative compatibili con la fruizione della rete tratturale, e facilmente attrezzato per ampliare la gamma di usi pubblici che possono realizzarsi su di esso, soprattutto in collaborazione con realtà attive operanti sul territorio attraverso modelli di gestione innovativi basati su logiche partecipative“. (da Dossier Tratturi di Puglia)