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il bello nella natura

26 giugno camminata filosofica sul bello nella natura

Cosa hanno in comune la visione di un paesaggio collinare con la perfetta geometria dei suoi campi ondulati, la vicinanza ad una montagna maestosa ed imponente che sovrasta la mia piccolezza, la magia di un’alba osservata da una vetta panoramica, il cammino in una galleria di alberi all’interno di un bosco? Sono tutte situazioni in cui proviamo un sentimento intenso di piacere che ci viene naturale esprimere col termine “bello”.

E’ un sentimento che nasce dai nostri sensi, in particolare dalla vista e dall’udito: la visione della simmetria e proporzione dei paesaggi naturali, l’ascolto dell’armonia dei suoni della natura. E’ un sentimento che produce un giudizio soggettivo e perciò, basandosi sulla mia sensibilità, non può avere la pretesa di essere necessariamente condiviso. E ciò a maggior ragione vale quando il piacere proviene da altri sensi ancora più soggettivi come il tatto, l’olfatto, il gusto.

Ma quando incontriamo la sproporzione e la dismisura degli oggetti naturali – camminare in una gola tra due pareti verticali imponenti, affacciarsi su un dirupo profondo, trovarsi nel mezzo di una tempesta violenta -, proviamo sempre un sentimento di piacere? O il nostro sentimento subisce uno shock perché avvertiamo la nostra impotenza ad abbracciare l’incommensurabile grandezza che ci è posta di fronte?

La bellezza è una nozione complessa appartenente a registri simbolici e culturali non omogenei. Usiamo il termine “bello” anche quando avvertiamo una sensazione piacevole ma che non riusciamo a definire. Che resta vaga, indeterminata. Forse perché l’incapacità di determinazione stimola la nostra immaginazione che riesce a guardare oltre, come accadeva a Leopardi con la siepe dell’infinito? L’oggetto naturale visibile mi rimanda a qualcosa di ineffabile; la ragione viene messa fuori gioco dandomi la possibilità di viaggiare nell’alogico, mi apre sull'”oltre”.

La percezione della bellezza è un fremito, un dolce attenuato orrore, uno stravolgimento delle facoltà razionali dovuto all’irruzione in noi di qualcosa di estraneo” (Remo Bodei)

  • Posti disponibili: 40
  • Quando: 26 giugno
  • Tipologia di pratica filosofica: camminata filosofica
  • Quota di partecipazione: gratuito
  • Termine per le prenotazioni: entro il 25 giugno 2022
  • Modalità di prenotazione: con messaggio whatsapp, messenger, mail

Programma

  • ore 9: appuntamento davanti al municipio di Accadia e trasferimento con auto proprie presso il santuario del Carmine
  • ore 9,30 – 12,30: camminata filosofica; percorso semplice ad anello di km 3,5 con un dislivello di metri 140 nel paesaggio di monte Crispiniano.

Informazioni utili

Luogo di ritrovo: piazzale antistante al Municipio di Accadia (coordinate gps 41.15881, 15.33109).

Cosa portare: scarpe da trekking (in alternativa scarpe comode con una buona suola grippata), abbigliamento comodo per camminare, zaino, cappellino da sole, scorta di almeno un litro d’acqua.

3 Comments

  1. michele de pasquale ha detto:

    Che cosa ci induce a pronunciare il giudizio di “bello” nei riguardi di qualcuno o qualcosa? Una esperienza di piacevolezza? Se sì, si tratta di un piacere della ragione o del sentimento?
    I nostri sensi giocano un ruolo importante nel percepire la “bellezza”? Quali sensi in particolare?
    La bellezza è una qualità posseduta dall’oggetto che definiamo “bello” o ha a che fare col nostro rapporto con quell’oggetto? Le nostre facoltà – in particolare l’immaginazione – hanno una funzione nel produrre il giudizio di bellezza? Ed allora, il giudizio di bello è soggettivo o oggettivo?
    Perché, in genere, è l’armonia, la simmetria, la misura osservate nelle cose che ci inducono ad affermare che quella cosa è “bella”? Forse perché queste caratteristiche comunicano una sensazione di sicurezza ed equilibrio che esorcizza l’orrore provato di fronte al disfacimento della morte?
    Che succede quando proviamo lo shock dello smisurato, dello sproporzionato, del pericoloso nel nostro rapporto con la natura? Proviamo, sempre, quel piacere che ci induce al giudizio di “bello”? O al contrario sperimentiamo all’inizio un dispiacere della nostra immaginazione che poi, forse, si trasforma in un piacere della ragione quando acquisiamo la consapevolezza che pur essendo piccoli ed impotenti di fronte alla natura, riconosciamo la nostra superiorità su di essa essendo portatori dell’idea di infinito, coscienti della nostra libertà?
    Facciamo delle esperienze dove gli oggetti risvegliano in noi un’idea di bellezza così intensa che le stesse cose osservate non riescono a racchiudere? Una bellezza indefinibile, indeterminata, vaga? Una bellezza accessibile, forse, solo mettendo fuori gioco la ragione perché sentiamo che questa bellezza appartiene ad un “oltre” intramondano che ci sembra di conoscere da sempre?

  2. michele de pasquale ha detto:

    La splendida poesia collettiva scritta insieme, magistralmente assemblata da Stefania.

    IL BELLO DELLA NATURA

    Ammiro sotto il sole ardente,
    simpatici verdi cardi,
    campi di grano delicati,
    lievi papaveri che mi accarezzano l’anima
    e mi ricordano, affannato dall’oggi,
    come può essere facile gioire.

    Il mio cuore batte più intensamente
    e il passo viene punto dalle piante
    dolcemente
    mentre mi sento parte di questa bellezza.

    Le farfalle si rincorrono in questo paesaggio di suoni e di colori.
    La natura è un rifugio perfetto
    di quiete e di serenità.
    Qui non c’è sofferenza o morte? C’è solo vita?
    Immerso nella natura sono libero,
    nella mente e nello spirito,
    fresco,
    innamorato di ciò che mi circonda
    e mi libera dalle catene della vita quotidiana.

    Alberi, uccellini, canti, profumi, convivenza, vita,
    ballano allacciati la melodia di colori alba-tramonto.
    E poi, seduto nel bosco a riflettere,
    ricerco i pensieri e i momenti più belli
    e mi si posa sul braccio una coccinella,
    la semplicità.
    Il tempo utilizzato per la ricerca del fiore più bello
    non è mai tempo sprecato.

    Nascosti rami secchi come serpenti,
    nel cielo milioni di farfalle,
    paura ed entusiasmo.
    Il cuore vibra,
    la mente tace.
    Carissima natura,
    mi hai mostrato come sei bella
    passando per il monte Faravella.

    La meditazione in movimento,
    il suono della natura,
    dal cinguettio al fruscio,
    dal passaggio fuori
    all’ascolto dentro,
    fino al silenzio.

    La natura è il letto dell’uomo.
    Lo cerco quando sono stanco,
    quando è vicino l’eros,
    e mi abbandono,
    senza paure,
    fino al trasporto.
    Il giorno, un giorno, tutti i giorni
    sono nulla senza la bellezza.
    Importante è essere necessario a qualcuno,
    che mi accompagni e dica: torna presto!

    Ancora un delicato alito di vento nella calura soffocante,
    profumo inebriante,
    sprazzo d’infinito consolatore della finitudine.
    Forse non conta ciò che ho preso
    ma ciò che qui ho lasciato andare.

  3. Gaetano ha detto:

    Stamattina un’estemporanea da Bari per arrivare a Accadia e precisamente al santuario della Madonna del Carmine. Tutto bene percorsi 350 km.
    Posto eccezionale, da un panorama unico strade non perfette ma tranquillamente percorribili nei limiti, molto suggestive.
    Grazie all’iniziativa del la filosofia con i piedi e grazie all’esperienza della guida che conosce i percorsi (attenzione qui parlo di percorsi a piedi) strade altrettanto suggestive e fatto conoscere persone di con cui abbiamo condiviso i percorsi.
    Il piacere di aver partecipato in veste turistica ad una escursione filosofica dove oltre alla vista si è aggiunto un valore riflessivo, capire cosa vuol dire il termine “bello” attraverso i propri sensi. I suoni nel bosco, gli odori, il verde dei prati e i cerchi di fieno. Ma dulcis in fundo una poesia condivisa. Voi direte che cos’è una poesia condivisa? È l’unione delle sensazioni personali tradotte in poesia. dice ma come si fa? Si usa una cosa che si chiama testa!
    E grazie anche a non aver ascoltato i consigli dell’officina Honda che mi invitava a non allontanarmi😁

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