4 dicembre camminata filosofica sulla nonviolenza
La tragicità della guerra, anche se ancora non ci coinvolge direttamente, non può farci sospendere l’uso della nostra razionalità, abbandonandoci a pensieri ed azioni impulsivi, dettati da ciò che i mezzi di comunicazione vogliono farci credere.
Nella società virtuale le nostre idee su ciò che non sperimentiamo direttamente, maturano sulla scorta di immagini e narrazioni che i mezzi di informazione di massa ci propinano. Spesso sono i modelli semplificati, manichei – dove il bene è chiaramente distinto dal male – a far più presa perché facilmente comprensibili e coerenti con la visione del mondo predominante.
Ragionare in tempo di guerra significa innanzitutto dubitare su ciò che è accettato dai più; acquisire punti di vista diversi in grado di farci cogliere altre sfaccettature della realtà; percorrere sentieri nuovi per maturare soluzioni diverse.
Tutti desideriamo la pace, ma di fronte ad una ingiusta aggressione che attenta alle nostre vite, ai nostri valori, alle nostre idee come ci difendiamo? E’ lecito ogni mezzo? La resistenza ad una aggressione deve necessariamente utilizzare lo stesso strumento violento che usa l’aggressore nei nostri riguardi? E’ opportuna la legittima difesa violenta nei riguardi dell’aggressore? O può praticarsi un’altra strada per attuare la resistenza?
Alcuni testi gandhiani ci guideranno nel corso della camminata alla scoperta di “quest’altra strada” nella incantevole cornice del bosco di Manfredonia.
“ a) L’azione nonviolenta non ha nulla a che fare con la passività, la sottomissione, la codardia; b) L’azione nonviolenta non è semplicemente una persuasione verbale o puramente psicologica; essa è una sanzione ed un metodo di lotta che comporta l’uso del potere sociale, economico e politico; c) L’azione nonviolenta non si basa sul presupposto che l’uomo è fondamentalmente buono, ma riconosce le potenzialità umane sia al “bene” che al “male”; d) Coloro che praticano l’azione nonviolenta non sono necessariamente pacifisti o santi; l’azione nonviolenta è praticata per lo più da gente qualsiasi che la sceglie perché risulta un metodo di azione efficace; e) Il successo di un’azione nonviolenta non richiede necessariamente basi e principi comuni tra i gruppi in lotta; f) L’azione nonviolenta non si basa sul presupposto che l’avversario si astenga dall’uso della violenza contro i nonviolenti.” (libera riduzione da G.Sharp, Politica dell’azione nonviolenta)
Informazioni utili
Luogo di ritrovo: area di sosta sulla SP 43 – San Giovanni Rotondo-Cagnano – in corrispondenza del bivio per Coppa d’Incero (coord. gps 41.74085, 15.81788)
Caratteristiche del percorso: lunghezza 5 km; dislivello complessivo 230 metri.
Cosa portare: scarpe da trekking (in alternativa scarpe comode con una buona suola grippata), abbigliamento comodo per camminare, zaino, k-way, felpa.
4 Comments
La poesia composta con i contributi dei partecipanti alla camminata filosofica.
AHIMSA
Tienanmen,
Il piccolo uomo indifeso
Disorienta il carro armato
Il coraggio e l’umiltà
Confondono la brutalità.
Con la pazienza e la solidarietà,
Forza grandissima.
Forza dello spirito.
Potere dell’Idea
Che la volontà trasforma in Realtà;
Potere della Parola
Che apre finestre
A nuove Visioni del Mondo.
Solo Eros,
Energia unificante,
Armonia dei contrari,
Unità nonviolenta di poli opposti,
Potrà salvare l’umanità
Da Thanatos disgregante.
Siamo un grande albero,
Un unico tronco
Dove fluiscono bene e male,
A noi la scelta
D’irrorare i mille rami
Con la linfa dell’Eros.
È utile la riflessione interiore che viene così mirabilmente guidata in questi incontri. Grazieeee
Il bosco in autunno è magico. Camminarci, respirare, fermarsi ad ascoltare citazioni e considerazioni sulla nonviolenza, riprendere il cammino in silenzio e meditando è stato per me meraviglioso. Lungo il percorso, tappa dopo tappa, anche io ho elaborato una favola. Ho immaginato di intraprendere un viaggio con meta la città della pace, di scegliere l’auto della non violenza con un motore potente alimentato da Amore, il percorso del dialogo e dell’assertività (che avrei voluto imparare a scuola), i compagni di viaggio che condividano gli stessi ideali e infine, dopo aver allacciato le cinture di sicurezza, accendere il motore, inserire la marcia (forza di volontà) e partire!
SUI PASSI DI GANDHI.
AHIMSA.
C’è un sentire difficile da tradurre. Cosa fare quando sfuggono le parole? Ho chiamato a raccolta Mecenati, Filosofi, Artisti e Poeti…
Li ho visti vagare alla ricerca di una PATRIA su cui erigere la propria BANDIERA, ma l’unica verità sulla quale sono concordi è che Episteme continua a sorridere beffardo
sotto un cielo sorvolato da corvi e colombe e compassionevole guarda l’esercito di Antigone che si ribella e rivendica degna sepoltura per suo fratello tra migliaia di crocifissi indifferenti e ormai esanimi.
Complicato ed arduo muoversi in una realtà nella quale spesso la VERITÀ è un
“campo minato”, ma non dobbiamo smettere di ricercarla e di interrogarci con la SPERANZA che si comprenda e rispetti il valore della VITA ed il suo inalienabile diritto alla PACE.
Silvana Stoico