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satyagraha

Via Peuceta: da Santeramo in Colle (40.79562, 16.75645) ad Altamura (40.82767, 16.55313)

Lunghezza del percorso km 24,5; guadagno/perdita in elevazione +480 / -500 metri; quota massima 528 metri, quota minima 384 metri.

Pernotto: Dimora Santa Caterina (328 632 7863); Cena: Pain Assutt (080 3118313)

29 marzo. Il nostro organismo è capace di sprigionare non solo una forza distruttiva violenta, ma anche un’altra, più discreta ed energica, la forza dell’amore. E’ la forza che alimenta la nonviolenza. Quest’ultima, pertanto, non è semplicemente una modalità di condurre un’azione, ma è una vera e propria disposizione interiore che trae, appunto, la sua energia dalla forza dell’amore.

E’ la forza che pretende di fare la cosa giusta: il banco di prova della verità del perseguimento del bene è dato proprio dall’inconcepibilità dell’uso della violenza nei confronti dell’avversario che, se ha sbagliato, deve essere distolto dall’errore con la pazienza e la comprensione.

La nonviolenza è animata da una grande fede in quell’essere umano – sia esso aggredito o aggressore – che deve occupare sempre il centro della scena e nei confronti del quale va nutrito sempre il massimo rispetto.

Scrive Gandhi: Satyagraha è la forza della verità. L’ho definito anche forza dell’amore o forza dell’anima. Nell’applicazione del satyagraha ho scoperto fin dai primi momenti che la ricerca della verità non ammette l’uso della violenza contro l’avversario, ma che questo deve essere distolto dall’errore con la pazienza e la comprensione. E pazienza significa disposizione a soffrire. Dunque il senso della dottrina è la difesa della verità attuata non infliggendo sofferenze all’avversario ma a se stessi.”

La nonviolenza è una forza dello spirito che vanta la convinzione di essere superiore ad ogni brutalità.

Ancora Gandhi: “La nonviolenza è la più grande ed attiva forza del mondo. Non si può essere nonviolenti passivamente. Malgrado la particella negativa “non”, non si tratta di una forza negativa. E’ una forza più positiva dell’elettricità, e più potente perfino dell’etere. Al centro della nonviolenza sta una forza spontanea. Ahimsa è qualcosa di ancora più forte dell’amore. L’ahimsa include tutto il creato, e non solo il genere umano. Una persona che nella vita riesce a praticare l’ahimsa esercita una forza superiore a tutte le forze della brutalità.”

L’idealità di questa forza che potrebbe apparire un limite, in realtà costituisce il suo punto di forza per trasformare  radicalmente il reale. Sostiene Gandhi: “Si potrà sostenere che ci si pone nel regno dell’ideale. E in realtà è così. I principi da cui ho ricavato le mie convinzioni sono veri quanto lo sono le definizioni di Euclide, che non perdono di verità perché nella pratica non si è neppure in grado di tracciare una linea euclidea su di una lavagna. Malgrado ciò perfino per uno studioso di geometria è impossibile andare avanti senza tener presenti le definizioni di Euclide”.

(precedente – nonviolenza 2 – continua)

Da Santeramo in Colle attraverso stradine comunali e sentieri interpoderali ci si addentra nel cuore del paesaggio carsico dell’Alta Murgia. A circa 8 km da Santeramo si incontra il complesso di Grotta Sant’Angelo, un luogo di culto micaelico. Dopo un breve tratto percorso lungo l’alveo di una piccola gravina si risale l’altopiano e – costeggiata una masseria – ci si immette sulla strada comunale Graviglione-Lama di Giacomo; il successivo sentiero digrada fino alla masseria Fornello vecchia in prossimità della quale camminando sulla antica carraia medievale si giunge ad Altamura.

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