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27 Settembre 2023

etica della gentilezza

1 ottobre camminata filosofica sulla gentilezza

La gentilezza non è un semplice atteggiamento che esprime cortesia ed educazione, ma è un modo d’essere al mondo, un’abitudine attraverso la quale ci relazioniamo col mondo.

Un’abitudine che si nutre di sentimenti profondi: quello della cura, che è attenzione e sollecitudine per il mondo, per gli esseri animati che lo abitano, per la Natura che lo costituisce; quello della pietas, che disattiva l’istinto al predominio e all’asservimento rafforzando la partecipazione affettuosa al dolore del mondo; quello dell’amore, grazie al quale ci si trascende nella reciprocità e non si rimane isolati nella separazione.

Così intesa, la gentilezza potrebbe dare il nome ad un’etica moderna e laica, orientata a correggere i guasti prodotti dall’individualismo imperante della società contemporanea. Un individualismo alimentato dalla nostra scelta di assecondare la dismisura connaturata alla forza energetica che caratterizza la nostra vita, come, del resto, ogni forma di vita; questa espressione smisurata della forza, che spesso, diventa un fattore distruttivo per il mondo, un potere disgregante: azioni che all’apparenza sembrano immediatamente vantaggiose per chi le compie – ma non per tutti – nel lungo periodo si ritorcono contro. Un esercizio del potere che diventa violenza, odio, Thanatos (= morte).

Un’etica della gentilezza, al contrario, governa il potere della vita, lo contiene e gli fa acquisire una forma capace di essere fattore di aggregazione nel mondo: non divide come il male, ma unisce; diventa un potere che si manifesta come nonviolenza, amore, Eros. La gentilezza dà forma alla potenza, governa l’energia della vita, trova ciò che Aristotele definiva la giusta misura.

Potremo coltivare la speranza che un’etica siffatta indebolisca la dismisura con cui la tecnica aggredisce il mondo? Potremo sperare che quest’etica della gentilezza indebolisca la violenza degli integralismi religiosi e politici? Potremo sognare che un’etica della gentilezza ci guarisca dall’individualismo imperante rendendoci maggiormente consapevoli della comune appartenenza al genere umano?

“La gentilezza è la tentazione quotidiana a cui facciamo resistenza; non è la tentazione di sacrificare noi stessi, ma di includere noi stessi tra gli altri” (Adam Phillips, Elogio della gentilezza)

  • Posti disponibili: 20
  • Quando: 1 ottobre 2023
  • Tipologia di pratica filosofica: camminata filosofica, contemplazione filosofica
  • Quota di partecipazione: libero contributo
  • Termine per le prenotazioni: 30 settembre 2023
  • Modalità di prenotazione: con messaggio whatsapp,

Programma

  • ore 9,00 ritrovo nel piazzale antistante il santuario di San Matteo
  • ore 9,15 – 12,15 camminata filosofica (percorso di circa 3 km con 150 metri di dislivello)
  • ore 12,30 rientro.

Informazioni utili

Luogo di ritrovo: piazzale antistante il Santuario di San Matteo – c/o San Marco in Lamis (coordinate gps 41.709386, 15.658797).

Cosa portare: scarpe da trekking (in alternativa scarpe comode con una buona suola grippata), abbigliamento comodo per camminare, zaino, k-way, felpa. E’ consigliabile dotarsi di uno sgabello portatile (facile da trasportare a tracolla o nello zaino) per le attività filosofiche che richiedono una posizione comoda: sgabello pieghevole 

16 Comments

  1. Myriam Troisi ha detto:

    Come condivido la profondità dei concetti e come voglio continuare a sperare che l’etica della gentilezza vinca! Grazie Michele

  2. Caputo Rosalina ha detto:

    Giornata introspettiva ,il silenzio della parola ha fatto sì che la voce del bosco potesse riportare in me quella sensazione di tutto e di niente.
    E poi ti dici eccomi sono sveglia!

  3. Enza d'Augelli ha detto:

    L’esperienza odierna della camminata filosofica a tema “Gentilezza” ci ha offerto diversi spunti di riflessione circa il nostro modo di affrontare e gestire le situazioni pratiche/relazionali della vita. Molto arricchente è stato lo scambio di emozioni autentiche relative ai vissuti dei componenti del gruppo al riguardo. Per intravedere nuovi orizzonti “più gentili” è forte la volontà che la singolarità dovrebbe cedere il posto alla “noità”: non è concepibile un “io” senza un “noi”. Siamo umani!

  4. Lidia Corticelli ha detto:

    L’altro è sempre un dono!
    Sento gratitudine per questa esperienza fatta nel bosco. Il silenzio mi ha aiutata ad ascoltare i suoni che mi circondavano come il crepitio delle foglie secche sotto i piedi, mi ha aiutato anche all’ascolto del pensiero dell’altro, a cogliere il valore della diversità.
    In fondo non abbiamo solo parlato della gentilezza, l’abbiamo sperimentata, aiutati ad essere essenziali, veri , generosi.
    Con gratitudine ringrazio di cuore ❤️

  5. Emilia Falcone ha detto:

    Contemplare la natura, acuire i sensi nel silenzio, ascoltare il sibilo del vento nella foresta che sussurra parole nuove e gentili è stato sorprendente, ha favorito l ‘accoglienza di pillole filosofiche meditative.
    Nella mente “La Ginestra” di memoria leopardiana che consapevole della sua condizione di fragilità sulle pendici del Vesuvio fiorisce in cespugli, e trae dall’unita’ la forza per affrontare con dignità e coraggio la vita. La Ginestra, come le vacche al pascolo, emblema di gentileza.

  6. Maria Sassano ha detto:

    L’esperienza di oggi ha rafforzato in me l’idea che nonostante tutte le difficoltà quotidiane la via della gentilezza è ancora l’unica via che l’essere umano può perseguire per esprimere e dare sostanza alla propria umanità.

  7. Alessia ha detto:

    Vivere in una dimensione di pace interiore, sentirsi bene insieme a tante persone sconosciute, cogliere il buono della vita in un così bel contesto naturale non è affatto scontato! GRAZIE! La gentilezza può fare la differenza soprattutto quando fa riferimento a ciò che l’altro rileva e in ciò che viene colto indipendentemente da come uno è.

  8. Nunzio Aprile ha detto:

    La camminata filosofica di questa mattina, mi ha dato la possibilità di riscoprire il bosco, con i suoi colori, profumi e vita. Ho percepito la gentilezza nei suoi molteplici aspetti in virtù delle caratteristiche sopra citate e nelle persone con le quali ho condiviso questa camminata.La sensazione subito consapevole,è stata quella di osservare, ascoltare e rispettare questo luogo, a mio avviso sacro e tutti coloro che con le singole osservazioni hanno arricchito ulteriormente la mia persona.

  9. Marialucia Russi ha detto:

    La gentilezza è anche appagamento interiore…la mattina trascorsa oggi in compagnia di persone gentili e lo scambio di idee su un tema così nobile mi ha arricchito ….e la natura con i suoi impercettibili suoni e meravigliosi colori autunnali ha stimolato in me una profonda riflessione e un senso di pace e tranquillità.

  10. Luciana Benedetta Nicastro ha detto:

    Bellissima esperienza che mi ha donato tante perle e spunti di pensiero…In cammino per dare un senso. Grazie

  11. Antonio Prontera ha detto:

    In questa camminata mi sono sentito in profonda connessione con tante persone vogliose di mettersi in discussione, nel reciproco confronto che – come da argomento di oggi, in un dialogo gentile e propositivo – fa scaturire risultati imprevedibili e sorprendenti, supportati dalla sempre stuzzicante e illuminante proposta di dialogo e riflessione del professore de Pasquale e dal non banale, ispirante e armonizzante ambiente del bosco.

  12. Luca ha detto:

    La “camminata filosofica” può sembrare un pretesto, solo per “uscire di casa e respirare aria pulita” ma non lo è perchè impone riflessione ed attenzione, per farci conoscere meglio noi stessi e migliorarci non solo individualmente ma insieme a tutti coloro che incontriamo sul nostro cammino…certo, la Natura aiuta!

  13. Luisa ha detto:

    Camminare nel silenzio per poter apprezzare le chiacchiere degli alberi che si muovevano spinti dal vento.

  14. Gemma ha detto:

    Questa camminata filosofica sul tema della Gentilezza ha rafforzato in me la certezza che un “Nuovo Umanesimo” è possibile e che la Gentilezza è uno strumento potentissimo ed essenziale per poterlo realizzare perché non è solo una virtù innata ma può essere insegnata, trasmessa e diffusa!

  15. Stefania Poveromo ha detto:

    Ringrazio l’amico Michele, che pazientemente mi accorda richieste. Ero sicura di trovare in te un valido supporto, ancora una volta. Mi è sembrato di tornare indietro nel tempo ed ho cercato di misurare quanto posso averne trascorso con te. Sono felice tuttavia, di poter affermare che la nostra amicizia non è basata sulla quantità del tempo trascorso insieme ma sulla qualità delle esperienze vissute insieme.
    Nondimeno ringrazio tutti i presenti, non solo per aver accolto la proposta, ma per il dono di sé stessi ed infine per le parole offerte in un meraviglioso gioco di risonanza che fa eco ai nostri passi.

  16. Luigi de Feo ha detto:

    La gentilezza. Pensieri. Il tempo ci attraversa, veloce o lento, a seconda dello spettro spaziale. Nel correre degli anni mi sono cimentato a trovar un modo per guarirmi ed ho scoperto che la gentilezza è il modo migliore. Essere gentili non solo ha un effetto diretto sugli altri, ma ha un impatto positivo anche su se stessi. Vicendevolmente.

    Partendo dall’assunto che non possiamo aiutare tutti, atterriamo nella convinzione che tutti possono aiutare qualcuno. La gentilezza inizia con la comprensione che tutti facciamo fatica e ci si aspetta di giungere ad un alto livello di empatia. Siamo inanellati come una catena, siamo legati gli uni agli altri come una cosa sola. Tanto nessuno può farcela da solo.

    La gentilezza è come la neve, abbellisce tutto ciò che copre ed è il linguaggio che i sordi possono vedere e i ciechi possono sentire. Tutti possediamo gentilezza, ma bisogna applicarla sovente. Sii gentile con tutti e con ciascuno.

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