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liturgia laica cosmica

meditazione sulla cosmogenesi

E’ il 1 gennaio*. A partire da un punto più piccolo di un atomo, esplode una grande palla di fuoco cosmico che si va espandendo dando luogo a tutta l’energia e a tutta la materia che conosciamo oggi. La grande esplosione iniziale non avviene in un istante: l’espansione non si ferma e continua ancora.  Le onde elettromagnetiche di quella grande esplosione ancora continuano a percorrere l’Universo.

Nella misura in cui si va espandendo, l’Universo comincia a raffreddarsi consentendo all’idrogeno e all’elio – i primi elementi che si sono formati – di produrre nuove forme di materia. Nella grande oscurità, la gravità va raccogliendo nubi di gas, riscaldandole, fino a che esse cominciano a fare luce. Sono nate le prime stelle. Siamo al 10 gennaio

Si vanno formando nebulose e sistemi stellari insieme ai loro pianeti. Appaiono le prime galassie formate da stelle che si fondono. Queste galassie si uniscono formandone altre più grandi. Ne nascono tante, centinaia di miliardi, tra cui anche la nostra Via Lattea. E’ il 7 aprile.

Le stelle nascono, vivono e si raggruppano e muoiono con una formidabile esplosione in cui possono risultare 100.000 volte più luminose. Si riscaldano a tal punto che, al loro interno, i nuclei degli atomi si fondono per formare elementi più complessi dell’idrogeno e dell’elio: si forma l’ossigeno, il calcio, il fosforo, il ferro, … Tutti gli elementi che saranno necessari alla nascita della vita: l’ossigeno che respiriamo, il calcio delle nostre ossa, il fosforo del nostro cervello, il ferro del nostro sangue, … Tutti noi siamo fatti di polvere di stelle.

Il 1 settembre, dalla morte di una stella, esplosa come una supernova, nasce il Sole insieme ad un grande disco di gas e polvere, resti di materia stellare, che gli gira intorno da cui si formeranno i pianeti del nostro sistema solare.

Il 3 settembre si forma la Terra a partire da quel disco di gas e polvere che ruota intorno al Sole. E’ un pianeta talmente caldo da trovarsi allo stato fuso con una sottile crosta rocciosa. Comete e meteoriti ne colpiscono la superficie mentre va raffreddandosi, facendo inclinare l’asse terrestre. Grazie a questa inclinazione ci saranno le stagioni e i cicli annuali della vita che più tardi apparirà sul pianeta. Altri frammenti in orbita andranno a fondersi facendo nascere la Luna che all’origine era molto più vicina alla Terra e brillava molto di più esercitando una forza di gravità fortissima sul nostro pianeta.

Per tutto il mese di settembre la crosta della Terra si ingrossa e si screpola, si formano le placche tettoniche (grandi zolle rigide) e le loro faglie; i vulcani espellono il magma umido dalle profondità della terra verso la superficie. Il vapore si condensa sul pianeta, le nubi si accumulano e per la prima volta piove. La Terra si va raffreddando sempre di più. Le piogge torrenziali si spargono sulla superficie del pianeta finchè i fiumi non prendono a scorrere accumulandosi negli oceani che diventano molto più estesi della terraferma. La distanza che la Terra conserva rispetto al Sole consente all’acqua di mantenersi nei suoi tre stati condizione essenziale per la nascita della vita essendo l’acqua liquida l’elemento necessario alla sua comparsa.

Il 30 settembre appare la vita sulla Terra. Nel seno dell’acqua, arricchita con le sostanze chimiche necessarie, sotto l’azione dell’energia e del calore del Sole, emergono piccole cellule microscopiche, estremamente semplici: i batteri. Hanno la capacità di moltiplicarsi dividendosi. Non muoiono semplicemente. Riescono a diffondersi su tutto il pianeta e a colonizzarlo.  La vita non è più semplice materia, ma una forma di auto-organizzazione che la materia adotta, una forma che perdura con il tempo.  Milioni di esseri viventi che si riproducono e muoiono, costituiscono un’unica e medesima vita su questo pianeta. 

Queste piccole cellule elementari nei primi giorni del mese di ottobre vanno ad acquisire un nucleo, una specie di sistema nervoso centrale della cellula, dove immagazzina l’informazione su di sé, l’informazione che guiderà tutti i suoi processi; l’informazione che descrive il funzionamento della sua vita e della sua specie. E’ il DNA: la vita non è più solo materia auto-organizzata, ma materia informata, guidata dall’informazione con cui si autocontrolla, informazione che accumula nel suo nucleo e che riproduce e trasmette. 

Attorno al 10 ottobre, i batteri diffusi su tutto il pianeta, evolvono in maniera da captare direttamente l’energia del Sole, utilizzata per creare una nuova fonte di alimentazione a partire dall’acqua e da minerali semplici. Inventano la fotosintesi che è la base dell’alimentazione di tutti gli esseri viventi. Captano l’energia del Sole e la incapsulano formando glucosio che sarà l’alimento in grado di fornire energia agli esseri viventi. Nel fare questa operazione gli organismi emettono ossigeno, un gas che va accumulandosi nell’atmosfera.

Siamo al 7 novembre quando emergono cellule in grado di utilizzare questo ossigeno per acquisire energia. La vita di queste cellule si fa più complessa perché i batteri imparano a collaborare specializzandosi all’interno di cooperative di cellule giganti. Le parti individuali diventano meno indipendenti ma più sicure, come membri inseparabili di nuovi insiemi. 

Attorno al 3 dicembre nasce la sessualità. Irrompono cellule che hanno un patrimonio genetico doppio, formato da due copie uguali per ogni cromosoma. Fino ad allora le cellule si erano moltiplicate dividendosi; adesso con l’incontro di due cellule differenti avviene uno scambio di informazioni contenute nei rispettivi nuclei. Con la sessualità si dà origine alla biodiversità. La vita è intessuta di cooperazione, scambio, simbiosi, più che di lotta competitiva per la sopravvivenza.

Siamo al 14 dicembre quando alcuni microrganismi marini sviluppano una sensibilità alla luce; le proteine sensibili alla luce si concentrano nella parte anteriore degli organismi multicellulari; sono poste le condizioni per la nascita degli occhi. Animali dal corpo molle evolvono negli oceani. Conchiglie e scheletri si depositano negli oceani.

Verso il 18 dicembre alghe e funghi cominciano ad avventurarsi sulla terraferma. Evolvono i muschi. Appaiono i primi insetti che avranno un tale successo evolutivo da diventare il gruppo animale più numeroso del pianeta.

Attorno al 20 dicembre un animale a metà tra un pesce ed un anfibio esce dall’acqua e si addentra sulla terraferma. Queste specie di pesci andranno a trasformare le branchie in polmoni, mentre le loro alette evolveranno in direzione di zampe e zoccoli. Ancora oggi i feti umani per un momento sviluppano branchie rudimentali, memoria genetica di quello che siamo stati.

E’ il 21 dicembre quando sulla Terra appaiono i primi boschi che generazione dopo generazione trattengono il carbonio dall’atmosfera che si trasformerà in carbone e petrolio. Gli anfibi che stanno popolando la terra si trasformano in creature pre-rettiliane. Ha inizio l’età dei rettili. Nella parte più arcaica del nostro cranio portiamo ancora oggi un cervello rettiliano che controlla le emozioni primarie legate alla fame, all’istinto di difesa, alla sessualità.

La mattina del 24 dicembre appaiono i dinosauri, animali sociali che spesso viaggiano e cacciano in gruppo. Sviluppano una novità, prima sconosciuta al mondo dei rettili: la cura della prole. Sotterrano con attenzione le uova e rimangono con i cuccioli appena nati alimentandoli fino alla loro indipendenza.

La sera del 24 dicembre appaiono i primi mammiferi, piccoli e notturni, scalano e nuotano in mezzo al mondo dei giganteschi dinosauri. Alcuni sviluppano l’allattamento, permettendo alle femmine di passare più tempo nel nido, in maniera da alimentare al meglio i piccoli e mantenerli al caldo. I mammiferi sviluppano il cervello limbico, quello dell’affetto e delle carezze; è il cervello limbico che oggi circonda il nostro cervello rettiliano. Le rocce più antiche del Gargano sono di questo periodo, detto Giurassico: sono rocce formatesi in ambiente marino che poi emergeranno secondo la teoria della tettonica delle placche.

Il 26 dicembre emergono gli uccelli discendenti diretti di certi dinosauri in cui le ossa delle zampe anteriori si erano trasformate in ossa delle ali, le ossa della mascella in becchi e le squame in piume. Questi primi uccelli sono molto più grandi di quelli che sarebbero venuti poi. Continua lo spostamento dei continenti verso l’odierna conformazione con fenomeni di allontanamento tra porzioni di crosta (creazione di faglie), di scontro tra porzioni (con produzione delle montagne), di scivolamento di porzioni sotto un’altra (alimentanti fuoriuscita di magma dai vulcani).

Siamo al 27 dicembre quando le piante sviluppano le espressioni sessuali che sono i fiori rendendoli irresistibili per gli insetti grazie ai loro colori e profumi. Gli insetti senza saperlo trasportano il polline di fiore in fiore permettendo alle piante da cui si alimentano di riprodursi. 

E’ il 28 dicembre quando probabilmente a causa dell’impatto con un asteroide si estinguono i dinosauri ed inizia l’era dei mammiferi. 

Tra il 28 e il 30 dicembre i mammiferi si espandono. La Terra accoglie roditori, balene, scimmie, cavalli, gatti, cani, antilopi, gibboni, oranghi, gorilla, elefanti, scimpanzé, cammelli, orsi, maiali, babbuini, … e i primi lontanissimi antenati di quelli che diventeranno gli umani. Nel nostro Gargano si assiste a sollevamenti di una certa entità delle rocce.

Giungiamo così alle ore 20,00 del 31 dicembre quando compaiono le prime scimmie umanoidi. Il genere Homo fa la sua comparsa; ne fanno parte una ventina di specie diverse che – secondo alcuni – si estingueranno tutte ad eccezione dell’Homo sapiens; o – come sostengono altri –  si ibrideranno tra loro dando come risultato il Sapiens. Il Gargano ha ormai assunto la morfologia attuale.

Attorno alle 21,30 del 31 dicembre gli ominidi si mettono in piedi e camminano su due gambe; abbandonano gli alberi e si addentrano nella savana. La fine di un periodo glaciale spinge queste specie del genere Homo a uscire dall’Africa. Gli studi attuali sul materiale genetico di persone di tutte il mondo concordano sul fatto che tutte le popolazioni umane moderne derivano da una popolazione ancestrale africana. 

A 15 minuti prima della mezzanotte del 31 dicembre l’Homo ha scoperto il fuoco e ormai cammina stabilmente in posizione eretta, le sue mani sono libere per compiere altre azioni, le ossa mascellari si sono ridotte e questo facilita il progressivo sviluppo delle dimensioni del cervello. 

Negli ultimi 15 minuti prima della mezzanotte del 31 dicembre, gradualmente sorge il linguaggio con cui l’Homo assegna un nome alle cose e comunica con i suoi simili; le parole riempiono la sua mente rappresentando la realtà. Emerge il pensiero simbolico con i segni, gli ornamenti, l’arte, le metafore. Probabilmente nasce il bisogno di senso senza il cui orizzonte la vita è difficile da vivere. Se il senso non si trova lo si inventa, lo si immagina, lo si crea attribuendogli il massimo livello di credibilità. Nascono storie e miti che si tramandano per dare significato e forza alla vita personale e di gruppo. Questi uomini vivono come nomadi, in gruppi di cacciatori e raccoglitori, seguendo gli animali nelle loro migrazioni, creando strumenti, controllando il fuoco, sentendosi profondamente uniti alla Terra. Da ogni parte appaiono le immagini femminili della dea, la Grande Dea madre identificata con la Natura, fonte di potere e fecondità.

2 minuti prima della mezzanotte del 31 dicembre (40.000 anni fa) appare l’Homo Sapiens. Questi uomini molto simili a noi inventano l’agricoltura. Cominciano a dar forma al nostro ambiente scegliendo di coltivare e far evolvere alcune specie e di abbandonarne altre. Riescono ad addomesticare alcuni animali, come i cavalli che gli daranno la possibilità di spostarsi su lunghe distanze ma anche di avventurarsi in  invasioni e conquiste. 

15 secondi prima dello scadere della mezzanotte del 31 dicembre (6.000 anni fa) si registrano le grandi invasioni di popoli nomadi sub-siberiani nel bacino del Medio Oriente assestando un duro colpo alla civiltà matristica e pacifica di chi occupava questa parte di Terra. Per molto tempo l’immagine del dio della guerra e della conquista, rappresentato come un guerriero a cavallo, diventerà l’immagine religiosa più frequente, che soppianterà totalmente le statuine della Grande Dea Madre. E’ la vittoria degli déi maschili e del patriarcato. E’ il momento in cui iniziano ad apparire le religioni classiche: induismo, confucianesimo, ebraismo, buddismo, cristianesimo. Cambia radicalmente la relazione con la Natura: essa smette di essere divina e viene considerata come fabbricata da Dio. Si è consolidato il teismo.

Le grandi conquiste della modernità, lo sviluppo delle scienze che ci hanno messo in grado di comprendere tante cose del nostro Universo, gli sviluppi della tecnica che ci hanno consentito di modellare il mondo secondo le nostre esigenze, sono avvenute solo nell’ultimo secondo prima della mezzanotte del 31 dicembre, negli ultimi 450 anni.

(spiritualità 6 – fine)

* Ho rapportato la probabile età del Cosmo – 13 miliardi e 700 milioni di anni – ad un anno solare.

“L’acqua del tuo corpo contiene l’idrogeno primordiale formatosi nei primi secondi dopo il Big Bang. Gli atomi di carbonio che ti hanno formato si sono uniti dopo l’esplosione di una supernova. La concentrazione di sale nel tuo corpo corrisponde a quella negli antichi mari. Le tue cellule sono discendenti dirette degli organismi unicellulari sviluppatisi miliardi di anni fa. Possiedi la vista perchè le molecole di clorofilla sono mutate in maniera che, come le foglie degli alberi, i tuoi occhi potessero catturare la luce del sole. E nel grembo di tua madre il tuo piccolo corpo ha ripetuto l’intero processo di vita multi-cellulare sulla terra, cominciando da una singola cellula e poi sviluppando via via una sempre maggiore complessità” (Judy Cannato)

  • Tipologia di pratica filosofica: meditazione

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