Cammino del Negro: da San Rufo (40.41780, 15.46796) a Monte San Giacomo (40.34458, 15.54109)
Lunghezza del percorso km 24,5; guadagno/perdita in elevazione +750 / -730 metri; quota massima 705 metri, quota minima 448 metri.
Pernotto e cena: Affittacamere Rezzo (0975 75395)
Centri attraversati: Teggiano
7 aprile
La logica dell’intelletto e le ragioni del cuore
devono incontrarsi per fecondarsi a vicenda
perché sia i pensieri che le emozioni ci costituiscono
e la loro conoscenza ci è necessaria
per comprendere la nostra visione del mondo,
la struttura interna
che influenza il nostro modo di essere nel mondo,
il nostro a priori esistenziale.
La visione del mondo, una specie di mappa mentale
che ci permette di navigare nel divenire del nostro essere al mondo,
orientandoci nel presente a partire da un passato in vista di un futuro.
La temporalità
costituisce la originaria unità della struttura dell’esistenza.
Unità che si sostanzia nel presente della visione,
un presente capace di anticipare il futuro
(l’attesa, il presente del futuro),
un presente capace di ricordare il passato
(la memoria, il presente del passato).
Le emozioni sono importanti
per rinsaldare questa unità,
sono aperte al passato e al futuro,
rendono presente il passato e il futuro;
facilitano costantemente il viaggio dell’anima
tra le dimensioni del tempo.
Se la nostra anima (grazie alle emozioni e ai pensieri)
stabilisce una correlazione armonica nel tempo,
vive bene.
Quando questa unità si destruttura
compaiono le patologie dell’esistenza,
le depressioni e le schizofrenie;
nella noia il tempo non scorre,
è divorato dal presente, è un tempo vuoto di attesa;
nella malinconia il presente è risucchiato dal passato,
non c’è la dimensione del futuro, si blocca ogni trascendenza;
nell’angoscia si fondono e confondono passato, presente e futuro
generando un’inarrestabile instabilità del tempo vissuto;
nelle situazioni alienanti dell’esistenza
il tempo perde la sua fluidità, si pietrifica.
Davvero il tempo è un mistero per l’esistenza:
“la contemplazione del tempo è la chiave della vita umana;
è il mistero irriducibile sul quale nessuna scienza fa presa”.
(precedente – essere e tempo 4 – continua)
Da S. Rufo seguendo le indicazioni “Agriturismi”, si giunge dopo circa 3 km in prossimità dell’Agriturismo “Erbanito” da dove si imbocca il sentiero che sale sulla montagna in direzione sud, avendo sulla destra la sagoma del monte Puglie. Arrivati a 700 metri di altitudine si scende sul versante sud-est fino ai 600 metri di altitudine dove termina una strada asfaltata. Si risale di nuovo fino ai 700 metri e poi si scende decisamente fino ad incontrare un piccolo corso d’acqua che si guada. Si risale per prendere un’asfaltata che condurrà ad incrociare la SP11 attraverso la quale si giunge all’abitato di Teggiano. Usciti da Teggiano percorrendo la “Strada comunale del Pozzo” in direzione della Fontana Antica, dopo circa 3 km la traccia gps che sto seguendo – su questo Cammino del Negro non vi è alcun segnavia: è possibile percorrerlo solo grazie alla traccia gps – mi prospetta una deviazione a destra con l’intento di aggirare Serre dei Cuponi attorno ai 700 metri d’altitudine per raggiungere Monte san Giacomo. Purtroppo i sentieri sono intasati da rovi; pur provando a tagliarne un po’ con le forbici, mi rendo conto che impiegherei troppo tempo. Pertanto rinuncio a proseguire, torno indietro e scelgo di raggiungere Monte San Giacomo percorrendo prima la SP263, la SP11 ed infine la SP78 e la SP72, allungando di qualche km.