Da Lorica (39.24917, 16.50712) a San Giovanni in Fiore (39.26403, 16.69037)
Lunghezza del percorso km 25,7; guadagno/perdita in elevazione +716/ –888 metri; quota massima 1.343 metri, quota minima 1.070 metri.
Pernotto e cena: Hotel Duchessa della Sila (0984 975522).
24 ottobre
(R.) Oggi è il nostro ultimo giorno di cammino. Arriveremo a San Giovanni in Fiore, un paese legato ad una figura importante del passato, l’abate Gioacchino. Non conoscevo questa figura e mi sono documentata. Dante ne parla nella Divina Commedia definendolo “il calavrese di spirito profetico dotato”
(M.) Sì, Gioacchino vissuto 1000 anni fa è una figura moderna ed interessante. Ripensando a quanto dicevamo ieri del tempo, lui ha rivalutato molto il tempo presente. In un certo senso ha distolto lo sguardo da un futuro lontano in cui si realizzerà il Regno di Dio, ed ha avanzato la convinzione che questo Regno può realizzarsi fin d’ora, su questa Terra.
(A.) Quindi la vicenda umana si consuma tutta in questa vita sulla Terra secondo Gioacchino?
(M.) No, lui rimane legato sempre ad una visione oltremondana della salvezza, però ha il merito di valorizzare la nostra vicenda umana credendo nella possibilità della costruzione di un mondo più giusto, più tollerante, più libero. E ciò sarà possibile perché, secondo lui, siamo entrati nell’Età dello Spirito Santo.
(A.) Credo che sia problematico, per l’uomo moderno, accettare l’idea che la storia sia governata da un soggetto – lo Spirito Santo – la cui esistenza potrebbe essere messa in discussione.
(M.) Però se laicizziamo il concetto e parliamo semplicemente di Spirito, io credo che possa essere più comprensibile la sua essenza. Lo Spirito è qualcosa di evanescente e non rinchiudibile. E’, ad esempio, l’aria fine che stiamo respirando mentre attraversiamo questo bosco; è il profumo penetrante dei pini sotto cui passiamo; è il calore del Sole che riscalda il corpo; è il vento che ci offre un sollievo dalla calura. Ne percepiamo la presenza senza poterlo solidificare in qualcosa. Ma lo Spirito non attraversa solo la Natura, anche le società ne sono permeate. Non è quell’essenza che ci accomuna negli usi, nei costumi, nel modo di pensare? Non a caso si parla di Spirito di un popolo.
(A.) La cosa che affascina è che lo Spirito è libero (tu dicevi non rinchiudibile), soffia e va dove vuole.
(M.) Ed è proprio questa libertà che, secondo Gioacchino, renderà possibile la pacificazione dei conflitti, l’eliminazione delle guerre, il trionfo dell’amore nelle relazioni sociali.
(R.) Mi pare che Gioacchino abbia anche immaginato come dovesse realizzarsi la vita comune in questa Età dello Spirito Santo. La vedeva operante nella vita di piccole comunità che avevano superato le differenze e discriminazioni tipiche dell’età feudale, dove gli individui trovano la loro collocazione non in base al potere o al denaro o alla discendenza, ma in base alle loro tendenze e al loro carattere.
(M.) Sì, Gioacchino è davvero una figura moderna che fornisce un contributo importante alla voglia di cambiamento, ad alimentare la speranza in un mondo diverso confidando nella potenza libera e creatrice dello Spirito. Uno Spirito che, proprio per l’impossibilità di contenerlo ed addomesticarlo, esprime – dico io – quella dimensione della trascendenza immanente che dovrebbe caratterizzare le nostre esistenze.
(precedente – dal Pollino alla Sila 10 (fine) – inizio)
Dalla sede di Lorica del Parco Nazionale della Sila camminando sull’asfaltata in direzione di San Giovanni in Fiore si raggiunge il tracciato della Ciclovia dei Parchi della Calabria. La strada è a bassa intensità di traffico nella prima parte e con traffico quasi assente nella seconda. Si cammina sempre immersi in boschi di pini e faggi. La Ciclovia conduce all’ingresso di San Giovanni in Fiore.