Cammino Basiliano: da San Demetrio Corone (39.56828, 16.36214) ad Acri (39.49161, 16.38485)
Lunghezza del percorso km 12; guadagno/perdita in elevazione +660/ -455 metri; quota massima 905 metri, quota minima 450 metri.
Pernotto: Home 2000 (328 363 7593).
20 ottobre
(R.) Ennesima strage a Gaza ed ora anche in Libano; immagini raccapriccianti di persone inermi uccise dal fuoco di Israele; ondate di male che non riusciamo ad arginare.
(M.) Vedere il male che dilaga e sentirsi impotenti nella volontà di fermarlo: è ormai questa la condizione di sofferenza spirituale che ci accompagna. Com’è possibile che un essere umano che ha conosciuto l’amore della madre, che ha dato amore ai suoi figli, possa decidere di infliggere sofferenza e morte ai suoi simili? Come è possibile per chi ha sperimentato il bello – come noi che in questi giorni ammiriamo la bellezza della natura calabrese – compiere il male?
(A.) Ho l’impressione che quando gli individui agiscono in gruppo siano più predisposti ad azioni violente; è come se la capacità di discernimento si oscurasse diventando capaci di azioni bestiali.
(M.) Mi spaventa il fatto che ci stiamo abituando alla normalità della violenza esercitata dagli eserciti, da gruppi di invasati. Al momento di apprendere le notizie siamo scossi, ma subito dopo ricaschiamo nelle nostre routine quotidiane, la televisione passa con naturalezza dalle immagini scioccanti delle stragi al gossip su personaggi dello spettacolo. E noi continuiamo normalmente a vedere la Tv. Il mezzo tecnologico diluendo il male l’ha reso digeribile! E’ brutto dirlo, ma ci abituiamo al male.
(R.) Può dipendere dal fatto che non ne siamo testimoni diretti ma che apprendiamo le notizie dalla Tv o dal nostro computer, un approccio virtuale a queste realtà drammatiche dove non sentiamo il pianto dei bambini, l’odore del sangue, la disperazione di chi è scampato?
(M.) Sì, il nostro stile di vita individualistico che di fatto ci fa vivere rinchiusi nella nostra oasi protetta – anche se pensiamo di essere cittadini del mondo grazie alla tecnologia che solo virtualmente ci interconnette col mondo – ci consente di avere una conoscenza solo virtuale del mondo, non un mondo reale, ma solo delle immagini mediate da un mezzo tecnologico.
(A.) Infatti, stentiamo ad avere rapporti reali e quindi a sviluppare una conoscenza frutto di esperienza che sola potrebbe farci cogliere l’umanità del proprio simile. Ed è proprio l’umanità dimenticata, o forse è meglio dire disconosciuta nell’altro, che può indurre un individuo a trattare il suo simile come una cosa infliggendogli sofferenze inconcepibili.
(M.) Hai individuato il punto cruciale del problema: quando si toglie l’umanità all’altro, gli si può fare di tutto. Infatti a questo servono certe ideologie, miti, pregiudizi; servono a giustificare la violenza che si compie. Certamente ha un peso nel genocidio che Israele sta compiendo il mito della Terra promessa da Dio, così come lo ha la “guerra santa” nella parte avversa.
(R.) Cosa possiamo fare? Siamo condannati all’impotenza? Ad assistere solo passivamente a ciò che accade? Perché la nostra volontà del bene è così inefficace?
(precedente – dal Pollino alla Sila 6 – continua)
Si lascia San Demetrio Corone percorrendo la SP 180 in costante salita. Dopo circa 4 km, in contrada Calamia, ci si immette sulla SP 177 che si abbandona subito per imboccare un sentiero sulla destra che procede in un bel bosco di pini e castagne. Dopo avervi percorso 4 km si incrocia una asfaltata in contrada San Benedetto che riconduce sulla SP 177 attraverso la quale si raggiunge Acri.