29 gennaio dialogo filosofico on line sul senso del vivere
Le limitazioni imposte dal covid – nelle relazioni con gli altri, negli spostamenti, nelle attività – hanno inciso sulla capacità anestetizzante che in genere mettiamo in atto “stordendoci” col fare, a volte anche ossessivo. E’ un meccanismo che Pascal, filosofo del seicento, conosceva bene e che definiva divertissement: ci stordiamo con attività frenetiche per non pensare.
Le limitazioni che in tanti considerano una ferita alla nostra libertà originaria e pertanto intoccabile, ci costringono a giornate routinarie: facciamo sempre le stesse cose senza avere la possibilità di concederci quelle distrazioni che introducono un po’ di varietà nella monotonia della vita.
Le nostre giornate trascorrono sempre uguali, gli stessi gesti, le stesse scadenze. A volte accade che un senso di depressione ed oppressione ci invada, e quelle sono le giornate più buie.
E può accadere che se siamo in vena di pensare, ci chiediamo: ma che senso ha la mia vita? È significativa una vita che si svolge in una routine dove ogni giorno che passa sarà uguale a quello che verrà?
Non è che il problema del senso del nostro vivere nasca a causa del triste periodo che stiamo attraversando. Sono domande che, di sicuro, ci hanno già accompagnato anche quando vivevamo in tempi migliori. Il covid ha avuto solo il “merito” di resuscitarle e di imporle in tutta la loro serietà.
Ed allora coglieremo questa opportunità abbordando la domanda sul senso del vivere con un approccio filosofico: perché abbiamo bisogno di trovare o dare un senso alla nostra vita? È un’esigenza di pochi o è una dinamica che condividiamo tutti per il fatto di essere umani? È una domanda da ignorare con le varie distrazioni che ci concediamo, o dobbiamo necessariamente confrontarci con essa per poter vivere meglio?
In questo percorso ci faremo aiutare da alcuni filosofi che hanno affrontato la questione con prospettive ed esiti diversi: Schopenhauer, James, Tolstoj, Schlick, Nietzsche.
” DARE UN SENSO – questo compito resta assolutamente da assolvere, posto che nessun senso vi sia già” (Nietzsche, Frammenti postumi)
Informazioni utili
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